
INTERVISTA A…
Abbiamo scambiato due parole con Giancarlo Primatesta dello Studio di Architettura Primatesta di Armeno (NO) sul suo approccio “plastic free” al progetto.
Con quali materiali preferite progettare?
Con materiali naturali. Sembrerebbe una risposta facile e scontata, ma non lo è. Se guardi i nostri lavori, noterai che utilizziamo solo legno, metallo, vetro, pietra e calce. Ma non è facile riuscire a farlo in ogni progetto. E’ un po’ come per gli abiti, sarebbe un piacere vestirsi sempre con cotone, lana, pelle e cuoio, ma poi ogni giorno arriva sul mercato un nuovo tessuto tecnico che cerca di trovarsi un suo spazio. Fino ad oggi comunque ce la siamo cavata abbastanza bene, anzi, posso con orgoglio affermare che siamo uno Studio Plastic Free “ante litteram”. Negli ultimi anni abbiamo avuto la fortuna di poter progettare (e realizzare) due piccoli borghi sulle colline del lago D’Orta: LA DARBIA e MANDALI. Molto simili tra loro anche se con delle destinazioni diverse. In entrambi gli interventi la tecnologia è ben presente, anche in forme molto innovative, ma è stata volutamente tenuta nascosta “sottopelle” in modo che il visitatore percepisca solo la presenza di materiali legati alla tradizione costruttiva locale.
LA DARBIA
MANDALI CENTER
Quale progetto vi ha coinvolto di più?
Si è sempre affezionati di più all’ultimo progetto… La costruzione della nuova CANTINA NERVI che abbiamo appena terminato è stato un lavoro veramente impegnativo, che ha coinvolto il nostro studio in un modo molto particolare, anche per il bellissimo rapporto che si è venuto a creare con il committente. Roberto Conterno, il nuovo proprietario, ha imposto una condizione molto restrittiva: la costruzione doveva essere completata entro 12 mesi in modo da saltare solo una vendemmia a causa dei lavori in corso. Qualche dato per farti capire quanto abbiamo corso: Conterno ha acquistato la cantina ad aprile, ad ottobre abbiamo iniziato i lavori di demolizione del vecchio fabbricato, e a settembre dell’anno successivo è stata fatta la prima vendemmia nella nuova cantina. La costruzione poi non è stata proprio delle più banali, tanto che per realizzare la grande volta in legno ci siamo ispirati ad un maestro del secolo scorso, che guarda caso ha lo stesso nome della Cantina: Pier Luigi NERVI.
CANTINA NERVI (photo Matteo Piazza)
Come immaginate l’architettura fra 10 anni?
Che domanda difficile! Se penso a dieci anni fa mi vengono i brividi, è cambiato il mondo. Figuriamoci nel 2032, sarà tutto molto diverso da oggi. Come sarà l’architettura tra dieci anni penso non lo possa immaginare nessuno. Specialmente di questi tempi in cui un giorno arriva un virus e il giorno seguente una guerra. Posso dirti questo: la scorsa settimana abbiamo consegnato il progetto di una nuova cantina. Si tratta di un progetto molto importante per il nostro studio, sicuramente il lavoro più innovativo che abbiamo progettato fino ad oggi. Questo progetto solo un paio di anni fa non avremmo neanche potuto immaginarlo ed ora in pochi mesi è diventato realtà grazie all’impiego di nuove tecnologie al servizio della progettazione.
Testo @simona_stroppiana