Pittino

Casa Quattro, LCA Architetti. Foto Simone Bossi

Oggi  vi parliamo del  1° Wood Architecture Prize by Klimahouse, il concorso internazionale per progetti di architettura in legno, organizzato dall’evento fieristico Klimahouse insieme all’Ordine degli Architetti di Bolzano e al Consiglio delle Foreste del Trentino.

I 3 progetti vincitori e le 2 menzioni speciali, premiati su circa 70 proposte in gara, sono realizzazioni che affermano come concretamente la sostenibilità, l’efficienza e il design possono lavorare insieme anche nel presente, aprendo le porte agli obiettivi relativi all’impatto climatico zero entro il 2050.

 La giuria, composta da esperti del settore architettonico e forestale, ha selezionato i vincitori in base alla loro innovazione, sostenibilità, funzionalità e design. 

Ecco i 5 progetti vincitori:

Vincitore della categoria ‘Architettura Privata’

Casa Quattro – arch. Luca Compri di LCA Architetti

Una casa sostenibile in legno, paglia di riso e sughero con un’architettura estremamente semplice e priva di elementi non essenziale.


                                               Casa Quattro, LCA Architetti. Foto Simone Bossi

Il progetto é stato scelto per la coerenza di Casa 4 in mmerito alle sfide lanciate per un mondo piu sostenibile.  

LCA ha elaborato un modello di casa essenziale nella quale la precisione e la purezza del disegno della pelle vegetale esterna in sughero, cela e protegge le strutture di abete rosso pensate come telai essenziali minimi in grado di assolvere le esigenze statiche e al contempo garantire l’integrazione di isolanti a base di paglia, di riso e fibra di legno.

Vincitore della categoria ‘Architettura Sperimentale’

Hotel La Briosa – arch. Felix Perasso e arch. Daniel Tolpeit

Un virtuoso esercizio di architettura in termini di soluzioni bioedili e tecnologiche adottate e di integrazione di stili a Bolzano: un progetto in cui tutto si gioca sulla fusione di elementi contrastanti.


                                Hotel La Briosa, Felix Perasso e Daniel Tolpeit. Foto Armin Strickner

Il progetto é stato scelto per la sua audacia ed estetica innovativa nonostante sia situato nel centro storico.  Sviluppato nell’ambito di un intervento di rigenerazione urbana, è caratterizzato da un approccio sperimentale sia con riferimento alle scelte formali che agli aspetti processuali e costruttivi. Dell’edificio esistente, demolito in modo parziale, è stato recuperato il basamento. Hotel La Briosa rappresenta un modello di ospitalità sostenibile ed integrata al territorio attraverso una visione di filiera territoriali mediante la produzione dei componenti ingegnerizzati in legno regionale e il coinvolgimento delle maestranze locali.

Vincitore della categoria ‘Architettura pubblica’

Scuola materna di Sluderno – arch. Roland Baldi

Caratterizzata da linee chiare ed elementi riconoscibili, che si armonizzano con il contesto, grazie anche all’utilizzo del legno, la scuola interpreta pienamente i valori di sostenibilità ambientale e sociale.


                                         Scuola materna Sluderno​, Roland Baldi. Foto Oskar Da Riz

Il progetto é stato selezionato perché si presenta raffinato ed equilibrato in un contesto a “misura di bambino”. dove continue variazioni di scala alimentano un’esperienza percettiva ricca e coinvolgente. Le bucature rappresentano una continuitá con il tessuto edilizio circostante. Il legno, fondamentale a livello strutturale, disegna gli spazi principali.

 

Vincitore della Menzione speciale Under 35

LILELO Little Leisure Lodge – arch. Marco Lavit di Atelier LAVIT

Un eco-lodge sulle colline del Monferrato pensato come un’evoluzione della capanna primitiva e dove il legno si fa involucro protettivo.


                          LILELO – Little Leisure Lodge, Atelier LAVIT. Foto Silvia Lavit & Daniel Mazza

Il progetto é stato scelto per il rapporto non troppo imponente sul territorio circostante donando invece eleganza e linearitá. Le superfici inclinate liberano  l’architettura trasformandola in un elemento contemporaneo nonostante ricordi delle forme archetipe. L’innesto tra le travi accoppiate, il profilo di fissaggio in metallo per l’attacco a terra e l’integrazione delle finestre a nastro in alto enunciano le rispettive caratteristiche dei materiali combinandoli in un’architettura semplice nella concezione e nell’esecuzione.

Vincitore della Menzione speciale

Ciabòt Ninin – arch. Lorenzo Serra di Studio Ellisse Architetti

Un rifugio nel bosco il risultato di un intervento di rifunzionalizzazione per il risanamento conservativo di un piccolo rustico in pietra in cui anche la scelta della tecnologia costruttiva in legno ha seguito logiche di sostenibilità e funzionalità.


                                       Ciabòt Ninin, Studio ellisse architetti. Foto Fabio Oggero

Questo progetto, che si é  aggiudicato la menzione speciale, é stato scelto poiché rimanda subito all’occhio una sensazione di raffinatezza ed eleganza che emerge spontaneamente dalla sua doppia composizione di materiali.  È stato esplorato un tema che oggi trova sempre più frequente applicazione: la collocazione in spazi oggi riconquistati dal Bosco in una condizione dell’abitare sub-urbano, al di fuori dei centri consolidati, delineando una strategia di recupero dei luoghi del loisir come ambiti per residenze temporanee e turistiche. In questo caso il legno viene utilizzato anche in termini di materia altra dall’esistente in un’espressione di pacata continuità, senza clamori, con equilibrio.